12/14/2014

A Quattrocchi con Jane Eyre


Salve lettori, quasi un mese fa ho iniziato a leggere Jane Eyre per l'università e devo essere sincera non mi attirava molto, anzi all'inizio facevo fatica a leggerlo. 
Andando avanti con la storia ho scoperto quanto il libro e il personaggio di Jane mi piacciano da impazzire e non parlo solo perché, alla fine, tutto si risolve nel migliore dei modi, ma perché questa giovane ragazza ventenne ha dentro di sé una forza ammirevole. 
Il libro si apre con la visione di una Jane ancora piccola, circa 8 anni se non ricordo male, molto testarda e vivace, orfana e in affido alla zia, la quale aveva promesso di crescerla come i suoi due figli, nonché cugini della bambinetta. Ora non sto qui a farvi il riassunto della storia, ma voglio soffermarmi su alcuni punti che ancora mi creano delle palpitazioni da adolescente. 



Intanto voglio parlare della natura, nella quale Jane sogna ad occhi aperti insieme a Rochester. Gli alberi, i fiori, le piante, il terreno, le rocce, i fiumiciattoli sono tutte cose descritte nel minimo dettaglio che non solo contornano la storia, ma danno modo al lettore di poter capire l'umore dei protagonisti a seconda di come vengono descritte. 
Quando Jane non è più a Thornfield Hall, la descrizione del luogo è cupa, dark, gotica dove sembra che nemmeno la luce del sole possa illuminare l'abitazione dove prima viveva o per esempio quando viene inaugurata la scuola: per quanto povera e sola, il luogo sembra contornato da luci splendenti e la gioia pervade tutta la descrizione. Quindi posso dire che la natura è parte integrante di questo libro e abbellisce i personaggi. 
Per quanto riguarda i sentimenti per tutto il percorso del libro troviamo maggiormente rancore e amore: Il primo sentimento è riservato all'inizio della storia dove Jane non si trova a suo agio con la zia e i cugini; si trova ad affrontare diverse battaglie e per quanto piccola è desidera con tutto il suo cuore di scappare da lì. L'amore, invece, tocca ogni piccola parte della narrazione sia quando lei sta con Rochester sia quando è lontana da lui e soffre anche se cerca di nasconderlo o Le bambine che vanno ad imparare dalla ragazza sono rozze e analfabete, ma Jane in ognuna di loro trova sempre qualcosa di positivo, provando amore anche per quelle più cattive nei suoi confronti. 
Proprio durante tutta la distanza Jane impara ad essere servile verso gli altri e inizia, quasi, una nuova vita, ma quando viene a sapere che il suo amato sta poco bene si reca immediatamente da lui lasciando tutto e tutti. 
Sappiamo, per chi ha letto il libro, che i due si sposeranno e vivranno felici, ma davanti a tutto questo c'è una lotta enorme per dimenticare e/o vivere l'amore; quando siamo innamorati, secondo la mia esperienza, non vediamo più bene come prima, così decidiamo a seconda di quello che ci dice il cuore, ma Jane non lo fa, anzi rinchiude quell'amore in un cassetto fin quando non sente di poterlo aprire ed è, appunto, solo alla fine del libro.
Studiando ho letto vari punti di vista e quello che mi è sembrato più assurdo è quando viene menzionata questa grossa differenza di età che separa Jane da Rochester, lei ventenne e lui quarantenne, insomma una bella cifra che, ad oggi, nessuno ci farebbe caso, ma al tempo tutto era diverso: le donne era viste come domestiche e si preferivano giovani, invece che delle coetanee e gli uomini erano quelli che le giovani spose ammiravano perché ricordavano tre figure importanti: padri, amanti e castigatori. 
Sicuramente anche oggi giorno ci saranno queste tipologie di coppie, ma grazie al cielo questo non viene più pensato dalla massa intera e ci auguriamo che continui ad essere così.
Per finire, per quanto sia distante dai miei tempi, mi sono innamorata di questo libro e dei suoi milioni di messaggi morali. Ora ho iniziato quello della sorella, Wuthering Height, vorrei dire la stessa cosa di Jane Eyre, ma purtroppo, per me, è ad un livello assai inferiore.

Alla Prossima, 
Sara 

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